In 20 anni di calcio giocato ha girovagato per la Campania vestendo le casacche di piazze importante ed affamate di gran calcio viaggiando tra Campania, Puglia e Sardegna. Il direttore sportivo Ciro Raimondo svela a distanza di anni i motivi del suo addio alla Casertana nel lontano ’95-‘96:”Parliamo di venti anni di calcio giocato:sedici in Campania e quattro tra Puglia e Sardegna. Tanti bei ricordi. Caserta mi e’ rimasta col nodo alla gola. Andai via dopo tre mesi :parliamo dell’anno di C2.Era il campionato ’95-’96:non avevo le stesse idee di Claudio Tobia. Non potevo di certo giocare in linea a 35 anni. Non mi faceva più piacere fare sacrifici. Ho avuto il piacere di giocare con Enzo Moretti e Grava. Preferii lasciare:squisito il presidente Tufano che mi lasciò andar via. Dopo tre anni ho smesso di giocare. Da calciatore fai in campo il duro lavoro. La gente ti rispetta e sa quali sono le tue capacità calcistiche. Da direttore sportivo devi relazionarti con presidente ,calciatori e dirigenti. Non è facile
A Caserta ci sono due grandi direttori professionisti e preparati come Pannone ed Accardi. Hai un certo budget e prendi un allenatore come Ugolotti :i risultati arrivano. L’abilità loro deve essere ora dare continuità al ciclo altrimenti si corre il rischio di tornare di nuovo come prima. Anni di Lega Pro per puntare a quella serie B che una piazza come Caserta che di certo merita vivamente. In serie D applausi per il Marcianise costruito non di certo per vincere il torneo”
MARIO FANTACCIONE
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