
Questo pomeriggio, a margine dell’allenamento, hanno analizzato la gara di Piraino il tecnico Emilio Longo il difensore Maurizio Maraucci. Di seguito le loro impressioni.
MISTER EMILIO LONGO. Abbiamo giocato nettamente al di sotto delle nostre potenzialità, commettendo l’errore di essere troppo frenetici. Cercavamo con troppa fretta di portare palla avanti. Era una gara da gestire in maniera diverse, perché loro difendevano praticamente con tutto l’organico. Sul gol abbiamo commesso errori che non devono verificarsi in una squadra che vuole vincere e da lì abbiamo peccato ulteriormente sul piano del nervosismo. Aggiungo, senza voler accampare attenuanti, che venivamo da un grosso dispendio di energie contro la Gelbison e da un viaggio lungo, componenti che hanno fatto il resto. Questa esperienza negativa deve servirci per crescere. Tante squadre giocheranno sulla difensiva contro di noi e dobbiamo imparare che non possiamo sempre andare a mille, sprecando troppe energie. Le idee di turnover? A Piraino l’unico cambio reale a disposizione era quello di Del Sorbo, ma Varriale fisicamente è prontissimo per gestire una doppia gara ravvicinata. La visita del presidente a fine allenamento? Se si vivesse quotidianamente la famiglia Cavese, si avrebbe piena contezza del modo di “vivere” questa società; la presenza al campo del presidente dimostra la grande vicinanza e partecipazione della dirigenza alle vicende della squadra. E permettetemi anche di sottolineare un grande merito dei nostri tifosi presenti a Piraino, che hanno rincuorato, applaudito e incoraggiato i ragazzi a fine partita. Per quanto riguarda la gara di domenica prossima, sono convinto che mister Chianese non propenderà per alcuna tattica conservativa. L’Aversa Normanna è una squadra con DNA sbarazzino, un gruppo giovane e molto veloce che, sono certo, non verrà a fare barricate.
MAURIZIO MARAUCCI. Venivamo da una gara, quella con la Gelbison, in cui avevamo speso davvero tanto, ma anche con il Due Torri la partita l’abbiamo fatta noi. Non è mai facile giocare con una squadra che mantiene tutti gli uomini dietro la linea della palla. Il rigore? L’ho presa nettamente con la spalla, non penso fosse da sanzionare il mio intervento. E non credo fosse da sanzionare con espulsione diretta nemmeno il fallo di D’Ancora perché non c’era cattiveria. Ma forse l’arbitro s’è fatto condizionare dall’ambiente. Domenica dobbiamo riscattarci; giochiamo in casa, siamo la Cavese e dovremo fare noi la partita, contro una squadra giovane, ma atleticamente e tecnicamente molto valida. Ufficio Stampa Cavese 1919
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