Le parole non bastano. Le parole mancano. Le parole si affastellano e provano a rendere in poche battute un dolore di tragiche dimensioni. Le parole non faranno onore al sentimento che prova un quartiere intero, al sentimento di chi si cinge attorno alla famiglia di un nostro figlio, di chi prova a trovare una possibile ragione ai giochi del destino. Luigi Leone ci ha sempre abituato a vincere la calura delle domeniche di aprile e di maggio, quelle accaldate dei play-off, con i brividi che sapevano provocare le sue giocate, le sue iniezioni di fiducia alla squadra, le sue folate di passione che sembravano tenere stampato, come un destino, la forza e l’energia del suo cognome. Il nostro leone ci è riuscito ancora, anche questa domenica, ma sono brividi di ben altra natura, brividi di incredulità di chi si sveglia nel caldo anomalo di questa estate con una notizia tragica. Luigi non era solo uno dei più brillanti allievi classe ’98 della Scuola Calcio Materdei, Luigi era il figlio di un quartiere intero che lo piange e che non lo dimenticherà mai.
Il 3 agosto sarebbe partito per Cassino, per il primo ritiro della sua vita, per la prima occasione vera di coronare un sogno inseguito da bambino. Non sarà questa tragedia e non saranno gli arti affilati di uno scoglio a interrompere il suo cammino o a sottrarci il nostro leone. Luigi è e resterà una colonna portante della nostra società per gli anni a venire. Il presidente e tutta la famiglia Pirozzi, la società intera della Scuola Calcio Materdei, gli istruttori del presente e del passato e tutte le persone che lo hanno seguito in questi anni si stringono attorno al dolore della famiglia a cui va tutto il nostro supporto.
Ciao, leone.
gs
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