Salernitana e Frosinone si ritrovano, a distanza di un solo anno dalla retrocessione dalla Serie A, a contendersi la permanenza in Serie B in un playout che rappresenta un bivio decisivo per il futuro sportivo di entrambe le società. La stagione 2024/2025, iniziata con la volontà di rilanciarsi immediatamente verso il massimo campionato, si è trasformata in un percorso complesso, che ora castigherà almeno una delle due contendenti.
Salernitana e Frosinone: stagione da dimenticare
Salernitana e Frosinone hanno vissuto un campionato segnato da continui stravolgimenti tecnici, e da risultati ben lontani dalle aspettative iniziali. I numeri alla fine della stagione sono impietosi: raccontano infatti di una Salernitana diciassettesima con 42 punti e di un Frosinone appena sopra con 43 punti. Una situazione che nessuno avrebbe preventivato, neanche i siti di betting con il palinsesto completo della Serie B con le quote. Il motivo? Entrambe erano partite per risalire subito in Serie A, mentre adesso si fronteggeranno cercando di salvare il salvabile.
Il cammino della Salernitana è stato fortemente condizionato da una gestione tecnica instabile. La società campana ha cambiato quattro allenatori nel corso della stagione, senza mai riuscire a trovare un equilibrio tattico e mentale in grado di risollevare la squadra. I numerosi cambi in panchina non hanno portato i risultati sperati e hanno contribuito a creare confusione, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di continuità nel gioco e nei risultati. La squadra ha terminato il campionato con una delle peggiori difese e ha raggiunto quota 42 punti solo all’ultima giornata, segno di una rincorsa affannosa che non è bastata per evitare il playout.
Il Frosinone, dal canto suo, ha vissuto una stagione altrettanto complicata. Dopo l’amara retrocessione dalla Serie A nel campionato 2023/2024, la società laziale ha tentato di ricostruirsi con l’ottica di allestire una squadra capace di tornare in alto immediatamente. Di contro, anche in questo caso i cambi tecnici sono stati determinanti in negativo. Sono stati tre gli allenatori a sedere sulla panchina giallazzurra, con Paolo Bianco subentrato alla ventisettesima giornata. Nonostante alcuni segnali di ripresa, il Frosinone non è mai riuscito a uscire stabilmente dalla zona pericolosa della classifica, chiudendo con 43 punti.
Altre considerazioni su un playout da brividi
Il regolamento del playout prevede la classica doppia sfida. Il Frosinone potrà contare sul fattore campo nel ritorno e, soprattutto, sul vantaggio della miglior posizione in classifica, utile in caso di parità nel computo complessivo dei gol. Questa differenza, minima dal punto di vista aritmetico, può risultare determinante nell’economia del doppio confronto. Come detto, l’obiettivo di entrambe è evitare la seconda retrocessione in due stagioni: una situazione che avrebbe ricadute pesanti sia sul piano sportivo, sia su quello economico e gestionale.
Scendere in Serie C rappresenterebbe un duro colpo per due piazze che, fino a pochi mesi fa, affrontavano avversari del calibro di Milan, Inter e Juventus in Serie A. Il rischio concreto è quello di un ridimensionamento generale, con la necessità di ristrutturare completamente il progetto sportivo e ripartire da una categoria in cui le difficoltà aumentano, sia per il livello di competitività sia per le poche risorse disponibili.