Maria non è ancora smaltito. Le parole del presidente Franco Minopoli
Sono passate ormai più di ventiquattro ore dal superderby
della ventesima giornata del campionato di Prima Categoria tra
S.S.C. Gragnano e Santa Maria la Carità.
A mente fredda e lucida si prova ad analizzare i dettagli che hanno
caratterizzato un pareggio a reti bianche che, a conti fatti, è più utile
al Santa Maria che al Gragnano. Si parte quindi con la scelta di
giocare al campo di Sant’Antonio Abate, lo stadio “Vigilante
Varone”, distante qualche chilometro dalla vicina Casola di Napoli,
sede di gioco di entrambe le squadre protagoniste in questo
raggruppamento. E lo chiediamo direttamente al presidente
Minopoli: “La società ospitante può decidere a proprio piacimento
la sede di gioco, partita dopo partita. A noi ci è stato comunicato
qualche ora prima dell’ufficialità per volontà della dirigenza del
Santa Maria. Di solito si effettuano questi cambi per impraticabilità
del campo oppure per inagibilità o anche per una semplice
squalifica. Quanto accaduto domenica è stato abbastanza strano ed
inusuale, ma non per questo intendo farne un dramma”.
Quello che può sembrare strano potrebbe, però, essere la motivazione della scelta di un campo diverso da quello di
Casola di Napoli: “Ho sentito dire – spiega il presidente Minopoli – che il campo di Casola di Napoli sia inadatto ad
ospitare famiglie con bambini al seguito. Dall’inizio del campionato abbiamo una media spettatori che si aggira sulle
cinquecento persone, comprese famiglie con bambini e non è mai accaduto nulla che potesse varcare i confini della
legalità, della correttezza e del rispetto verso il prossimo. E a tal proposito ci tengo a ringraziare con il cuore i nostri
numerosi supporters che sono accorsi al campo di Sant’Antonio Abate, paese storicamente rivale, in senso
strettamente sportivo, per sostenere la squadra; e tutto ciò nonostante ci fossero stati tutti i presupposti per dare
adito ad esuberanze ed intemperanze di ordine pubblico a causa di alcuni orrori commessi in campo. In primis il rigore
con gol annullato. In queste ore sui social networks e su youtube abbiamo approfondito l’argomento– a tal proposito
ecco il link del video incriminato http://www.youtube.com/watch?v=ZiG4aav-QzI -, cercando di trovare anche una
sola motivazione che fosse in qualche modo avvicinabile a quelle del direttore di gara, ma con scarsi risultati. Di errori
ce ne sono stati, ci sono e ci saranno sempre, anche in serie A, nonostante due assistenti, due guardalinee ed un
arbitro a bordo campo. Trovo pertanto inaccettabile che in Prima Categoria ci sia solamente un arbitro a dirigere una
gara di campionato. Il livello della competizione – prosegue il presidente Minopoli – ma i costi di gestione e di
mantenimento sono comunque alti. A fronte di investimenti notevoli, siamo più che ben disposti verso la bravura o la
forza di una squadra, ma siamo fermamente contrari ed indisposti quando i vincitori vengono definiti da situazioni
quantomeno anomale”.
La S.S.C. Gragnano, per bocca dal suo presidente, infine, lancia un appello al futuro sindaco della città, che verrà eletto
fra qualche mese: “Noi continueremo a credere e costruire qualcosa di importante finalizzato allo sviluppo del nostro
progetto a lungo termine, sperando però che i politici che siederanno sulle poltrone importanti di Gragnano abbiano,
nei loro programmi elettorali, un posto per noi e per quella che dovrà essere la nostra casa, il San Michele, affinchè si
riporti a tutti gli effetti il calcio a Gragnano”.
Marco De Rosa
Responsabile Ufficio Stampa S.S.C. Gragnano
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