Come ormai è noto da qualche ora, la prima gara in Serie D dopo dodici stagioni dell’Herculaneum, in programma domani alle 15 contro il Gelbison Vallo della Lucania, si disputerà senza il pubblico, né locale né ospite. Porta la data di ieri l’ordinanza prefettizia che chiude le porte del “Raffaele Solaro” di Ercolano e che oggi, alle 12.30 circa, è stata notificata alla società granata. Lo stadio non è pronto per ospitare la partita con la presenza del pubblico, questo è il motivo, ma precisamente, perché?
I motivi sono cinque, tre riguardano l’esterno dell’impianto di via Doglie, due l’interno. Nei dettagli: promiscuità dell’area di sosta dei veicoli; unica via d’accesso per entrambe le tifoserie; vicinanza biglietteria tifosi locali con l’ingresso riservato ai tifosi ospiti; lesione di un pannello di vetro della barriera antisfondamento posta tra i due settori e infine inidoneità dei parapetti posti ad impedire il lancio di oggetti.
Leggendo questi cinque punti sorge spontanea una domanda: quanti impianti calcistici dalla Serie D in giù (soprattutto nel napoletano) non rispettano almeno uno dei sopraelencati punti? Molti.
A tutto ciò va aggiunto che dalla società ospite è arrivata la richiesta di solo quindici accrediti e che non era prevista la presenza di tifosi provenienti Vallo della Lucania.
E pensare che proprio ieri la società ha provveduto ad allungare le panchine a bordo campo in linea con le norme della Lega Nazionale Dilettanti. Lavori alle panchine che sono andati a completare gli interventi fatti dal Comune negli spogliatoi, ma a quanto pare non sono bastati per far godere a centinai di tifosi (di cui 250 abbonati) una gara in serie D della loro amata squadra dopo dodici anni.
Proprio i lavori effettuati dal Comune, anzi, i lavori non effettuati, sono ora sotto accusa da parte dei tifosi. Negli ultimi giorni di agosto il Comune attraverso una nota ufficiale (pubblicata anche dal sindaco Ciro Buonajuto il 26 agosto attraverso la sua pagina Facebook) aveva informato che i lavori erano stati realizzati come richiesti dalla Lega e che «sugli spalti, invece, sono stati realizzati i lavori prescritti per garantire la sicurezza del settore riservato alle tifoserie ospiti». Lavori del settore riservato agli ospiti, fino a prova contraria, invisibili ad occhio nudo dal terreno di gioco, oppure insufficienti per il Prefetto che ha deciso la chiusura dello stadio.
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