di primato, in molte società avrebbero reagito in malo modo. Non l’Hermes Casagiove. Al primo
allenamento dopo quella partita, il presidente Michele Corsale ha sorpreso tutti, facendoci trovare la
grigliata e la pizza. E’ un episodio che non ho mai visto da nessuna parte, è stato l’ulteriore fattore X che ha
fatto scattare nel nostro cuore la molla per riattivare la rimonta e crederci fino alla fine”. Franco Di Caprio è
un personaggio del mondo di calcio che ha conosciuto palcoscenici prestigiosi, tra tutti la trafila svolto fino
alla primavera nel settore giovanile della Juventus. Con questa introduzione il preparatore dei portieri
dell’Hermes Casagiove ha voluto però a tutti i costi sottolineare un evento della sua carriera che non capita
spesso da vedere, in un momento nel quale la sua squadra si gioca il salto di categoria ed ora è ritornata
prima dopo il trionfo importante a Vitulazio: “Stiamo facendo il nostro percorso. L’affermazione in terra
vitulatina è un altro punto di riferimento per arrivare al traguardo. Insieme alla Sessana ed all’Ortese ci
giochiamo il salto in Eccellenza nelle due gare che mancano alla fine. Sabato” – prosegue Di Caprio – “ci
attende la gara con il San Marco Evangelista, che non considero affatto facile poiché lì ci sono tanti giovani
che si vogliono mettere in mostra per l’anno prossimo. Poi si chiude a San Felice a Cancello contro una
squadra che ha disputato un campionato al di sopra delle attese e ci tiene a vincere per prestigio
personale”. Ampliando lo sguardo a quelli che sono i dati statistici, quindicesima gara su ventotto senza
subire reti da parte dell’Hermes che è la seconda miglior difesa del campionato con sole 20 reti subite:
informazioni che l’ex portiere di Biellese, Gladiator e Caivanese spiega così: “Avere in squadra ragazzi come
Mingione, Peluso, Sorgente, Scalera e gli under è una rassicurazione non da poco. Difensori che hanno
trovato la giusta sintonia con i portieri Merola e Di Bernardo. Aver subito soli 20 goal penso sia un ottimo
dato, che rende ancor più l’idea del buon lavoro svolto, se si considera che alla quindicesima giornata
(l’ultima del girone d’andata) abbiamo incassato il primo goal in casa”. Per l’esperto ex pipelet di Torino,
che si è trasferito in Campania da oltre 28 anni dopo aver conosciuto la sua futura moglie durante la sua
avventura con il Gladiator, è morboso il legame con Tommaso Merola ed Arturo Di Bernardo: “Devo
ringraziare entrambi che, sempre con tanta voglia, si allenano giornalmente su un terreno di gioco, quello
del “Comunale” di Casagiove, che non è esattamente il giardino di Wembley. Sono orgoglioso di entrambi,
così come i ragazzi della juniores. Tommaso Merola è un grande lavoratore, il primo all’allenamento e
l’ultimo ad andarsene. Non lo scopro certamente io, per me è un onore condividere con lui giornalmente
quest’esperienza. Senza poi dimenticare Arturo (Di Bernardo ndr) di cui rivelo un aneddoto. Quando ha
effettuato la parata decisiva nel finale del match contro lo Sporting Nola, ho abbracciato la persona più
vicina ed è capitato che fosse un tifoso del Nola. E’ lo stato d’animo di una persona che ha sempre creduto
in lui e che ha sofferto insieme a Tommaso per un momento che meritava”.