Spesso i verdetti emessi dal campo non sono veritieri e non rispecchiano il lavoro svolto sul terreno di gioco ed i progressi che, a campionato in corso, permettono ad una squadra di cambiare volto e di iniziare una straordinaria progressione interrotta soltanto a un passo dal miracolo sportivo e dalla gloria. Giulio Russo (una leggenda del calcio costiera, profeta in patria grazie alla doppia promozione conquistata con la maglia del Sorrento dalla D alla C1) viene chiamato il 10 novembre 2015 per risollevare le sorti di un Massa Lubrense desolatamente in fondo alla classifica con 1 punto dopo 9 partite, ma soprattutto di un gruppo con morale ed autostima ormai sotto i piedi. Sotto la guida dell’ex attaccante costiero i nerazzurri cambiano marcia: 7° posto nel girone di ritorno, 3° miglior difesa ma soprattutto una percentuale di incidenza del 77% (prima dell’intero girone) nel raffronto tra i punti conquistati nella seconda parte di stagione rispetto al totale. Un play-out sul difficile campo del Castel San Giorgio, dominato in lungo e in largo, e perso (anzi, pareggiato) immeritatamente per un episodio a soli 9 minuti dal novantesimo. Giulio Russo ha saputo plasmare il gruppo rendendolo unito e compatto, in grado di remare in direzione degli obiettivi da raggiungere giocando un calcio sempre piacevole e propositivo. Il tecnico costiero è al momento ancora alla finestra, in attesa della chiamata giusta per riprendere il cammino e dimostrare il proprio valore anche nella prossima stagione.
Il 2015 è stato l’anno del tuo esordio assoluto in panchina a Massa Lubrense. Hai preso una squadra sull’orlo del baratro portandola a un passo dalla salvezza diretta. Quali sono state le cose più belle della tua prima stagione vista da un’area tecnica?
“Partiamo dal presupposto che dal punto di vista sportivo non è stata una bella esperienza perché la stagione si è poi conclusa con un’amara retrocessione. È stata per me una grossa responsabilità, catapultato subito in panchina un anno dopo aver smesso con il calcio giocato a causa di un serio infortunio. Ho preso una squadra che era ultima con 1 solo punto in cascina, portandola alla fine della stagione regolare a quota 26. Siamo stati a un passo dalla salvezza, subendo il 2-2 in finale play-out sul campo del Castel Giorgio soltanto a pochi minuti dal novantesimo. C’è grande rammarico perché la salvezza era alla nostra portata, ma l’handicap iniziale ha pesato troppo e pur mettendocela tutta ci siamo fermati a un passo dal compiere un autentico miracolo sportivo”.
Cosa ti ha invece lasciato, dal punto di vista umano, l’esperienza a Massa Lubrense?
“La mia vittoria più grande è stata quella di poter lavorare con ragazzi straordinari che mi hanno seguito alla lettera fin dal primo giorno, credendo ciecamente nella possibilità di giocarsi tutte le proprie chance attraverso lavoro e sacrificio. Ho ricevuto grandissimi attestati di stima da parte dei miei calciatori dopo la partita, e questo per un allenatore è forse il successo più importante. Non smetterò mai di ringraziarli per ciò che mi hanno regalato dal punto di vista umano. Ho visto una coesione incredibile tra ragazzi locali e quelli che invece venivano da fuori Penisola Sorrentina: un gruppo straordinario che non avevo mai visto in 25 anni di spogliatoio. La società che riuscirà a mettere sotto contratto un calciatore del mio Massa Lubrense farà sicuramente un gran colpo, sia dal punto di vista tecnico che umano”.
Dopo la partita di Castel San Giorgio, si era parlato della possibilità di continuare un percorso a Massa Lubrense anche in Promozione. Poi cos’è cambiato?
“Il Presidente De Gregorio mi ha chiamato pochi giorni fa, però quando finisce un campionato per ripartire ci vogliono delle basi solide. Purtroppo alcune basi sono venute meno e lo società ha deciso di non prendere impegni importanti preferendo costruire una squadra basata soltanto su calciatori del posto, cercando di mantenere la categoria a denti stretti. Ho preferito perciò declinare l’offerta perché sono un allenatore giovane, vengo già da una retrocessione e rischiare nuovamente sarebbe stata dura. Ringrazio la società del Massa Lubrense per avermi concesso la grande opportunità di allenare la Prima Squadra nerazzurra, e per adesso resto alla finestra in attesa di una chiamata per ripartire con una nuova avventura”.
Hai già avuto contatti con qualche squadra in vista della stagione che sta per iniziare?
“In questo momento sto a Sant’Agnello dove mi diverto con i ragazzi del Settore Giovanile, restando sempre pronto a cogliere le opportunità che potrebbero presentarsi con il passare dei giorni. Non ho avuto ancora contatti, perché non ho né sponsor né procuratori. Sono tuttavia fiducioso perché il lavoro paga sempre. ma soprattutto sono ormai entrato pienamente nel ruolo dell’allenatore, che vivo 24 ore al giorno e sempre più a 360 gradi curando ogni minimo dettaglio. Caratteristiche sempre richieste da qualsiasi società alla ricerca di una guida tecnica competente”.
Se potessi scegliere, che tipo di progetto ti piacerebbe accettare?
“Sicuramente un progetto in cui la società ti permetta di lavorare in maniera tranquilla e senza eccessive pressioni. Ma soprattutto avere come riferimento una proprietà con basi solide, in grado di costruire un organico attrezzato con uno staff qualificato. Cosa non del tutto scontata in un momento storico in cui tante società dilettantistiche (ma non solo), si trovano a dover affrontare problemi economici per cui bisogna soltanto ringraziare quei presidenti che anno dopo anno si lasciano prendere dall’entusiasmo investendo tanti soldi nel calcio. Sarebbe interessante anche un progetto improntato sulla valorizzazione dei giovani che, anche per la regola dei 3 under obbligatoriamente in campo, costituiscono in un certo senso quasi il punto cardine sul quale poi costruire il resto della squadra. Scegliere bene è importante, anche perché oggi i giovani non sono pronti come lo eravamo noi, buttati subito in campo senza regole”.
Nel prossimo campionato di Eccellenza tante squadre si stanno attrezzando per disputare un campionato di vertice. Quali squadre vedi favorite e quali le possibili sorprese alla luce dei primi colpi di mercato?
“Stiamo soltanto a metà luglio ed è ancora troppo presto per esprimere dei giudizi. Per ora si sentono soprattutto rumours, e soltanto poche società hanno piazzato dei veri colpi di mercato. Nel girone B credo che Fc Sorrento ed Ebolitana siano le squadre che al momento si sono meglio mosse sul mercato, mentre nell’altro girone la concorrenza sarà più agguerrita perché alle 5/6 squadre che già avevano ufficializzato nomi importanti, si è aggiunto anche il Savoia che spinto da un’intera città non potrà esimersi dal costruire una squadra dai valori tecnici importanti”. Giovanni Minieri