Classe ’89, nativo di Frattamaggiore, professione avvocato, Biagio Auletta è un giovane allenatore carismatico e passionale. Negli anni scorsi ha conseguito il patentino Uefa B dopo aver frequentato il corso indetto dal Settore Tecnico della FIGC. In passato, agli inizi della carriera, ha fatto parte dello staff di Teore Grimaldi ricoprendo il ruolo di allenatore in seconda in club importanti come Frattese, Puteolana 1902 e Gladiator tra Eccellenza e Serie D. Successivamente, nella stagione 2021-2022, ha allenato l’Edilmer Cardito in Prima Categoria. Nella scorsa stagione ha guidato il Frattamaggiore Calcio nel campionato di Promozione, piazzandosi al terzo posto in classifica (finale playoff persa contro il Cercola).
Le prime parole di Biagio Auletta da allenatore del Don Guanella Scampia: “Innanzitutto voglio augurare le migliori fortune all’allenatore che mi ha preceduto e che ha dovuto fare un passo indietro per motivi personali. Ringrazio tutta la società e in particolare il direttore generale Gennaro Granato che ha creduto in me, mi ha dato un’opportunità importante che ho colto al volo. Il Don Guanella è una società che milita in Promozione da dieci anni, due anni fa ha raggiunto i playoff e l’anno scorso ha fatto un buon campionato. Diversi fattori mi hanno spinto ad accettare questo incarico: l’organizzazione, la struttura societaria e la voglia di far bene. Sono molto stimolato, l’obiettivo sarà quello di mantenere la categoria, vogliamo centrare una salvezza tranquilla. Poi l’appetito vien mangiando, ma l’obiettivo iniziale è la salvezza. Per quanto riguarda la squadra, mi hanno parlato di un gruppo coeso, solido e dai valori umani importanti. Ci sono le basi per poter lavorare bene, quello che chiedo ai ragazzi è di lavorare con serietà, applicazione e professionalità. Come dico io, dovremo essere professionisti nei dilettanti. Così facendo sicuramente ci divertiremo e faremo divertire anche la società e i tifosi. Ovviamente se si vince si è felici, così facendo ci possiamo togliere belle soddisfazioni. Il giudice sovrano è sempre il campo, dobbiamo partire con il giusto entusiasmo. E io sono molto entusiasta di questa chiamata e di questa possibilità”.