
Raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria?
“Una gran bella esperienza. Avevo voglia di stimoli, e credo che vincere un campionato o per lo meno cercare di vincerlo in una cittadina sul mare come Santa Maria è molto stimolante.”
Qual è l’arma vincente, secondo te, di questa squadra?
“Sicuramente il gruppo, prima uomini poi calciatori. Sacrificio, dedizione al lavoro e voglia di migliorare giorno dopo giorno. Poi, ovviamente, c’è anche bisogno di qualità, cosa che di sicuro non ci manca.”
Come nasce la tua passione per il calcio?
“Fin da piccolo. Ricordo che attraversavo un prato, un torrente e mi ritrovavo in un rettangolo di sabbia. Ho iniziato lì.”
Qual è il tuo momento calcistico più bello che puoi raccontarci?
“Non ne ho avuti tanti, però posso dirti l’esordio in Serie C con il Teramo a Mantova e la finale con l’Agropoli contro il Brindisi, anche se non è andata bene. E’ stato comunque bello giocare davanti a una grande e bella cornice di pubblico.”
A quale calciatore t’ispiri?
“Tutti mi chiamano Ninja o Radja, non so se per somiglianza o per caratteristiche. Amo un paio di calciatori, come Ibrahimovic per personalità e forza. Credo che mi avvicini di più a Nainggolan, mi piace molto e starebbe bene in qualsiasi squadra.”
Cosa fai quando non dai un calcio a un pallone?
“Il calcio, oltre ad essere un lavoro, è tutto. Vivo per il calcio.”
Il tuo messaggio in un momento così delicato per tutta la nostra Nazione?
“Questa situazione spero passi in fretta, stiamo vivendo un incubo. Mi auguro di ricordare tutto ciò come un bruttissimo ricordo, sperando che tutte le persone che stanno lavorando per noi come dottori, imprenditori e cassieri dei supermercati trovino al più presto quello che serve per uccidere questo virus.” UFFICIO STAMPA POL. S. MARIA
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