Cominciamo con una domanda facile facile: chi è Peppe Lepre?
Sono nato il 13 settembre 1977 e sin da piccolo ho nutrito una forte passione per lo sport in generale ma soprattutto per il calcio. Questo mio profondo interesse mi ha portato, con il tempo, a conseguire la laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport presso l’Università di Tor Vergata in Roma, andando quindi ad accrescere le mie personali conoscenze e competenze maturate negli anni. La mia carriera calcistica, tra Serie D ed Eccellenza, mi ha portato a vestire le maglie di alcune delle più importanti piazze del panorama calcistico regionale. Negli ultimi quattro anni sono stato allenatore in alcuni tra i settori giovanili più rinomati della Campania: nel mio palmares ho una finale persa ai rigori ed una vinta con gli Allievi Regionali del Materdei, insieme ai quali abbiamo poi conquistato un piazzamento di vice campioni d’Italia alle Final-Six di Chianciano Terme, una semifinale con l’Internapoli e quest’anno la qualificazione ai play-off con la Puteolana. Ho lavorato con molti giovani, alcuni dei quali sono stati invitati qui a Portici in quanto ritengo possano rivelarsi utili alla causa.
Nel corso della sua carriera è stato anche a Portici…
Esatto, ho giocato quattro anni qui a Portici, tutti intervallati tra di loro: la stagione più bella è stata sicuramente la 2002/2003, quando perdemmo la finale play-off contro il Mons Taurus dopo esser riusciti a pareggiare in casa loro. Ho dei bei ricordi anche del mio primo anno in maglia azzurra quando, con il presidente Cannetiello, al termine di un campionato bello ed avvincente arrivammo al terzo posto: Carrano, Del Prete, Agovino, Curcio, Prisco… davvero una bella squadra!
Può anticiparci qualcosa sulle sue idee tattiche?
Il mio credo calcistico si basa fondamentalmente sulla presenza di un giocatore tra le linee: puoi sfruttare due attaccanti in avanti, puoi sfruttarne tre come anche uno solo; molto dipenderà ovviamente anche dalla rosa che verra costruita ma l’idea è essenzialmente questa. Stesso discorso per la difesa: non ho alcuna predilezione nei confronti di questo o quel sistema di gioco, tutto si baserà di volta in volta sulle condizioni dei singoli, sull’avversario che ci troveremo ad affrontare ed anche sul tipo di campo su cui andremo a giocare.
Cosa si sente di dire ai tifosi azzurri?
Probabilmente i tifosi si aspettavano un allenatore con una maggior esperienza, magari già vincitore di qualche campionato di Serie D o Eccellenza, qualcuno che potesse portare con sè una buona dose di concretezza nonostante poi nei fatti non sia sempre così. I veri tifosi del Portici mi hanno conosciuto molto bene come calciatore ed hanno avuto modo di apprezzare le mie idee e la mia mentalità: ecco, vorrei fare da allenatore del Portici tutto ciò che da calciatore ho fatto con indosso questa maglia. Porterò in panchina tutta la mia grinta e la voglia di fare, cercando di essere belli ma concreti allo stesso tempo: ci vuole fiducia ed un po’ di pazienza, anche perchè i giovani in rosa sono tanti. Aspettiamo la chiusura del mercato, vediamo un po’ come verrà completato l’organico e poi magari ci aggiorniamo (ride, ndr)
Luca Espinosa – Responsabile Comunicazione PORTICI 1906
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