Se il mister si sta occupando della crescita di questa creatura chiamata Portici, il direttore sportivo, Orlando Stiletti, l’ha allevata dopo averla pensata, nutrendola e affidandola poi in ottime e sapienti mani. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e la vittoria con il Casalnuovo alza notevolmente il livello di autostima dei ragazzi: “Era una partita delicata, questa vittoria ci permette di respirare un’aria d’alta classifica e premia il lavoro di mister e squadra. Nonostante i problemi che attengono al campo, i giocatori giocano sempre con la massima determinazione, sperando di ritornare presto nel nostro stadio”. All’orizzonte si profila una trasferta molto delicata, il diesse indica nell’umiltà la ricetta indispensabile per mantenere vigore e tonicità: “Con questo risultato, possiamo andare in casa della Sessana con maggiore tranquillità e serenità. Sicuramente faremo la nostra partita ed è importante che andiamo lì con più calma, la nostra squadra è capace di tutto purché resti umile e non ecceda in forme di euforia”.
Sorride e si lancia in un paragone che tradisce l’altro azzurro per cui batte il suo cuore, il presidente, Lorenzo Ragosta, sprizza allegria da tutti i pori e riporta dei dati che potevano sfuggire a qualcuno: “E’ stata una giornata spossante sotto l’aspetto emotivo perché, in contemporanea c’era il Napoli e, come una splendida congiunzione astrale, entrambe ci siamo imposte con due gol. Quando la squadra di Sarri ha vinto la prima in trasferta a Milano, l’abbiamo fatto anche noi a Curti, con la differenza di aver realizzato solo un gol in meno ma sulla larghezza del risultato ci siamo avvicinati parecchio. Ci sono questi parallelismi che mi strappano un sorriso e che ci fanno capire che il Portici c’è”. La squadra c’è, ma c’è anche un’altra cosa: l’esigenza di chiarire un aspetto suscettibile di qualche equivoco su cui è meglio togliere ogni dubbio. Anche la società non avrebbe voluto giocare di domenica alle 15.30 con il rischio di ritrovarsi allo stadio meno tifosi del solito, il presidente ci tiene a fare chiarezza: “Prima di tutto, ringrazio coloro che sono venuti a Torre del Greco nonostante Napoli-Fiorentina, e poi noi come società siamo i primi ad essere insoddisfatti per questa situazione legata al campo di gioco. Ringraziamo la Turris e il Comune di Torre del Greco, alle cui condizioni dobbiamo giocoforza sottostare, noi siamo degli ospiti. Proprio per questo, vogliamo quanto prima riappropriarci del nostro “San Ciro”, della nostra casa, la casa di tutti noi porticesi, speriamo di farlo nel più breve tempo possibile”.
Non ha segnato ma ha disputato una prestazione da incorniciare, Emanuele Murolo deve ancora sbloccarsi in campionato ma ci va sempre più vicino. È stato schierato come esterno d’attacco, nella posizione occupata generalmente da Rima, con risultati eccellenti. Nella prima frazione, oltre a partecipare sempre alla manovra, ha centrato il palo esterno su un tiro a rientrare, poi nella ripresa ha confezionato lui l’azione che ha portato al raddoppio di Basso: “Al di là della prestazione personale, sono contento che è arrivata questa vittoria frutto del lavoro che svolgiamo in settimana. E se un singolo si esprime bene, è merito dei compagni di squadra, lavoriamo duramente in settimana per guadagnarci l’intero bottino e con il Casalnuovo ce lo siamo aggiudicati con merito”. Il concetto di famiglia è centrale nel nuovo progetto Portici, i giocatori hanno interiorizzato il messaggio ed è una mentalità che ora permea lo spogliatoio. Il biondo attaccante azzurro, peraltro ex di giornata, conferma la bella aria che si respira tra di loro: “Il gruppo è una componente fondamentale per continuare questa marcia positiva. Mister Borrelli cura molto questo aspetto e noi, prima di sentirci compagni di squadra, ci sentiamo veri amici. Ecco, a lungo andare, può essere che questo possa fare la differenza”.
LA VOCE DEGLI AVVERSARI:
Il tecnico del Casalnuovo, Vincenzo Castaldo, si lascia andare a dichiarazioni al vetriolo a fine partita, adirato dall’atteggiamento passivo dei suoi. Un mea culpa generale figlio di una prestazione che ha contrariato tantissimo l’allenatore granata che non usa giri di parole: “E’ mancato tutto, mi prendo tutte le responsabilità di quello che dico e questa squadra, giocando senza attributi, avrà sempre problemi. Per vincere le gare, soprattutto quelle in trasferte, ci vogliono quegli attributi che a Torre del Greco la mia squadra non ha avuto. Dobbiamo riflettere molto su quest’aspetto, trarre delle valutazioni e farci tutti un esame di coscienza. Così non si può andare avanti, i giocatori devono meritarsi ciò che la società, con sacrifici, si impegna a mettergli a disposizione. Per quanto riguarda la partita, il primo tempo è stato a senso unico, tutto di marca porticese, poi nella ripresa abbiamo subito il secondo gol quando avevamo preso in mano le redini del gioco, ma la prestazione resta da dimenticare, ripeto, bisogna fermarsi a riflettere su questa partita perché non mi va proprio di ripeterne un’altra simile”.
Visibilmente amareggiato anche il direttore generale granata, Salvatore Errichiello, che addebita alla squadra poco mordente e uno spirito asfittico: “L’impegno è totalmente mancato, siamo scesi in campo molli, flaccidi, senza vigore, il Portici ha disputato una buona prestazione ma chiunque ci avrebbe battuti in una situazione simile”.
Ufficio Stampa A.S.D. Portici 1906 – Maurizio Longhi