Quelle gradinate dell’impianto di via Farina non possono riempirsi, per il semplice motivo che quando il Portici giocherà resterà chiuso e se non ci fosse stata la collaborazione di Luigi Neri non sarebbe stato possibile neanche allenarsi. E, forse, è meglio fermarsi qui per non aprire una ferita che tutti i porticesi si augurano venga presto rimarginata, perché il “San Ciro” è la casa del Portici 1906 e si sa che non si può stare per troppo tempo lontani dalle mura domestiche, ammesso che chi di dovere faccia il possibile per favorire il tanto sospirato rientro. Dopo la prima sessione, la squadra da via Farina si è trasferita al Corso Garibaldi, per pranzare a La Conchiglia onde suggellare un connubio che va avanti da anni perché sinergia che funziona non si cambia, per questo la società ringrazia pubblicamente Mario Guida, proprietario dell’attività. Non è finita qui perché dopo via Farina e Corso Garibaldi, si è imboccata la strada del Granatello, precisamente al Lido Arturo, dove la squadra è entrata a contatto con la spiaggia, con il mare e con la gente. Al fresco, in quell’ombra dove la brezza favorisce un po’ di riposo e dove le parole di incoraggiamento del presidente Lorenzo Ragosta possono entrare meglio nelle orecchie e nella testa nonostante la stanchezza. Anche in questo caso è doveroso ringraziare Antonio Cepollaro che ha permesso tutto questo.
La società, dunque, è vicina alla squadra, perché non si senta mai sola e bisogna proseguire uniti per vivere insieme un anno da condividere insieme alla
città, da cui non ci si vuole mai separare, non è un caso che il ritiro lo si faccia a Portici, in quei punti dove c’è la massima vivibilità. Dopo il pranzo e qualche ora di relax, si è ritornati al “San Ciro” per la seduta pomeridiana, perché quando si inizia bisogna farlo bene. La squadra è già carica, e siamo solo agli inizi.
Ufficio Stampa A.S.D. Portici 1906