Peppe, cosa si prova ad indossare la fascia di capitano della squadra della tua città?
“Per me è stato un onore indossare quella fascia, mi ha dato la consapevolezza che la squadra credeva in me; io ho sempre cercato di onorarla, si tratta di rappresentare la tua città, e l’ho portata con dignità e responsabilità”.
Hai condiviso lo spogliatoio con calciatori del calibro di Gennaro Monaco, Nicola Di Criscio… chi è il più forte con la quale hai giocato?
“Ho giocato con molti calciatori forti e, inevitabilmente, ho avuto l’opportunità di imparare tantissimo da loro: quando vincemmo i play-off per la Serie D in squadra c’erano i vari Monaco, Di Criscio, Pisani, Testone e Di Pietro… per non citare Orefice, Sacco, Pannella, Brancaccio, Carlino e Franco Palma che tutt’ora veste la maglia del Quarto, non posso dire chi è il più forte perché ne sono davvero tanti”.
A proposito di Franco Palma, cosa ne pensi di questo Quarto che da due anni è ai vertici dei campionati regionali?
“Il Quarto ha fatto un ottimo campionato, al di sopra delle aspettative, e annovera in squadra gente di categoria superiore oltre a giovani molto promettenti come Santangelo e Esposito, poi ci sono i miei amici Navarra e Mimmo De Gennaro: un attaccante fortissimo, sfortunato per la concorrenza in attacco e per qualche infortunio di troppo; mister Amorosetti è preparatissimo, lui mi ha lanciato”.
Cosa manca a questa squadra per fare il salto in Serie D?
“Niente, perché se non hai personalità non arrivi a due punti dalla capolista contendendo fino all’ultimo il primo posto; non dimentichiamoci che il Quarto non meritava di perdere punti utili contro squadre di medio-bassa classifica”.
Hai disputato i play-off (li hai vinti) e ne conosci le insidie, consigli per affrontarli al meglio?
“Mister Amorosetti saprà motivare al massimo lo spogliatoio; quando li vincemmo in panchina c’era lui e conosce benissimo le insidie che nasconde la roulette dei play-off, bisogna dare il 110% in ogni partita e avere un’ottima preparazione atletica: su questo il mister è preparatissimo”.
Raccontaci un aneddoto che ti ricorda i play-off…
“In finale con il Pianura loro avevano due risultati su tre, all’intervallo eravamo sotto 1-0 e tutti ci davano per sconfitti: nello spogliatoio Gennaro Monaco ci fece un discorso che a ricordarlo mi vengono ancora le lacrime agli occhi, quel discorso ci diede la carica per capovolgere il risultato a nostro favore; a Taurianova, invece, ci accolsero in maniera oltraggiosa e mister Amorosetti ci diede quella scossa che serviva per affrontare quell’inferno senza nessuna paura… forse un consiglio che posso dare ai ragazzi per i play-off è quello di non perdere le motivazioni”.
Sei leader nella classifica all-time di presenze con la maglia azzurra, un pensiero a proposito?
“Sono fiero e orgoglioso di questo primato specialmente perché sono di questo paese, l’unico rammarico è che non ho potuto incrementare le mie presenze con questa maglia per motivi di studio”.
Verrai a tifare per la tua squadra ai play-off?
“Certamente, saranno delle gare appassionanti”.
Peppe, grazie mille per la tua disponibilità…
“Grazie a voi, saluto gli amici di 80010 e tutti i tifosi quartesi; FORZA QUARTO”.. L’umiltà e la personalità hanno fatto sì che, in campo e fuori, Giuseppe Carandente diventasse un vero leader. Il ragazzo alla quale tutto il gruppo si affida non solo per le doti calcistiche ma, soprattutto, per quelle umane. Un protagonista degli anni d’oro del calcio quartese in un simpatico tu per tu con la redazione di 80010.
Peppe, cosa si prova ad indossare la fascia di capitano della squadra della tua città?
“Per me è stato un onore indossare quella fascia, mi ha dato la consapevolezza che la squadra credeva in me; io ho sempre cercato di onorarla, si tratta di rappresentare la tua città, e l’ho portata con dignità e responsabilità”.
Hai condiviso lo spogliatoio con calciatori del calibro di Gennaro Monaco, Nicola Di Criscio… chi è il più forte con la quale hai giocato?
“Ho giocato con molti calciatori forti e, inevitabilmente, ho avuto l’opportunità di imparare tantissimo da loro: quando vincemmo i play-off per la Serie D in squadra c’erano i vari Monaco, Di Criscio, Pisani, Testone e Di Pietro… per non citare Orefice, Sacco, Pannella, Brancaccio, Carlino e Franco Palma che tutt’ora veste la maglia del Quarto, non posso dire chi è il più forte perché ne sono davvero tanti”.
A proposito di Franco Palma, cosa ne pensi di questo Quarto che da due anni è ai vertici dei campionati regionali?
“Il Quarto ha fatto un ottimo campionato, al di sopra delle aspettative, e annovera in squadra gente di categoria superiore oltre a giovani molto promettenti come Santangelo e Esposito, poi ci sono i miei amici Navarra e Mimmo De Gennaro: un attaccante fortissimo, sfortunato per la concorrenza in attacco e per qualche infortunio di troppo; mister Amorosetti è preparatissimo, lui mi ha lanciato”.
Cosa manca a questa squadra per fare il salto in Serie D?
“Niente, perché se non hai personalità non arrivi a due punti dalla capolista contendendo fino all’ultimo il primo posto; non dimentichiamoci che il Quarto non meritava di perdere punti utili contro squadre di medio-bassa classifica”.
Hai disputato i play-off (li hai vinti) e ne conosci le insidie, consigli per affrontarli al meglio?
“Mister Amorosetti saprà motivare al massimo lo spogliatoio; quando li vincemmo in panchina c’era lui e conosce benissimo le insidie che nasconde la roulette dei play-off, bisogna dare il 110% in ogni partita e avere un’ottima preparazione atletica: su questo il mister è preparatissimo”.
Raccontaci un aneddoto che ti ricorda i play-off…
“In finale con il Pianura loro avevano due risultati su tre, all’intervallo eravamo sotto 1-0 e tutti ci davano per sconfitti: nello spogliatoio Gennaro Monaco ci fece un discorso che a ricordarlo mi vengono ancora le lacrime agli occhi, quel discorso ci diede la carica per capovolgere il risultato a nostro favore; a Taurianova, invece, ci accolsero in maniera oltraggiosa e mister Amorosetti ci diede quella scossa che serviva per affrontare quell’inferno senza nessuna paura… forse un consiglio che posso dare ai ragazzi per i play-off è quello di non perdere le motivazioni”.
Sei leader nella classifica all-time di presenze con la maglia azzurra, un pensiero a proposito?
“Sono fiero e orgoglioso di questo primato specialmente perché sono di questo paese, l’unico rammarico è che non ho potuto incrementare le mie presenze con questa maglia per motivi di studio”.
Verrai a tifare per la tua squadra ai play-off?
“Certamente, saranno delle gare appassionanti”.
Peppe, grazie mille per la tua disponibilità…
“Grazie a voi, saluto gli amici di 80010 e tutti i tifosi quartesi; FORZA QUARTO”.