L’avvio del match sembra essere, nonostante non abbia espresso il suo miglior calcio, favorevole alla formazione ospite, con la squadra che impiega solo 16 minuti per passare in vantaggio grazie al preciso colpo di testa di Climaco, ancora a segno, che finisce sotto la traversa. Arriva addirittura il raddoppio dopo soli due minuti, quando Cantelli finalmente si sblocca, mettendo in rete un sinistro di pregevole fattura, splendidamente servito da Valerio Tessitore. Un uno-due che, sulla scia della partita di Afragola, sembrava tagliare le gambe agli avversari increduli.
Non è purtroppo così: al 30esimo gli avversari accorciano le distanze con il rigore segnato dal capitano. Si va quindi negli spogliatoi sul risultato di 2-1.
La ripresa segna l’inizio di una vera e propria caccia all’uomo: i giocatori avversari non disdegnano entrate ben oltre i limiti del regolamento, il tutto nell’indifferenza del direttore di gara, che lascia correre anche quando Natale è vittima di schiaffi e gomitate a gioco fermo.
In un clima più simile ad una partita di rugby piuttosto che a una gara di calcio, non tarda ad arrivare il pareggio, segnato al 16esimo della ripresa.
A questo punto della partita, all’estrema violenza degli avversari si aggiunge l’operato dell’arbitro, visibilmente impaurito dalle minacce provenienti dalla panchina interpianurese, a tal punto da concedere un calcio di rigore per un fallo avvenuto si, ma palesemente al di fuori dell’area di rigore. Questa volta però Nugnes si supera e con un colpo di reni respinge la conclusione.
Ma non basta: dopo qualche minuto la formazione di casa riesce a passare in vantaggio, complice un ormai definitivo calo di concentrazione dovuto al clima ormai paradossale instauratosi in campo.
Nel tentativo di riparare al danno, il mister Fabozzo concede spazio a Mari, Bisceglia e successivamente a Carobene, che lasciano spazio rispettivamente a Cantelli, Di Carluccio e Merenda.
Neanche questo è sufficiente, e in più l’arbitro continua a metterci del suo, espellendo misteriosamente Palmieri e lasciando impuniti interventi killer di difensori e addirittura attaccanti dell’Interpianurese.
All’Astroni di Pianura è andata in scena una vera e propria battaglia, una caccia all’uomo che con il gioco del calcio non ha nulla a che fare. Il Real Lusciano si è sempre caratterizzato per la propria correttezza in campo, dove scende prima l’uomo e poi il calciatore, come invece oggi non è stato per quanto riguarda gli avversari.
Ma non c’è tempo per recriminare, è già ora di pensare al prossimo impegno casalingo e meditare su una prestazione comunque lontana dalla perfezione rasentata nelle ultime settimane. Niente alibi, per Fabozzo e la squadra è già ora di ripartire.
Ufficio Stampa Real Lusciano 2016