Trascorrono soli 10 minuti quando inizia la parabola ascendente di protagonismo da parte dell’arbitro: Cantelli si trova a contendersi una palla, servitagli in profondità, con il portiere, la raggiunge prima di questi a causa della sua uscita alquando impacciata ma il direttore di gara ritiene che non sia così: estrae il secondo giallo ed espelle l’attaccante aversano lasciando il Lusciano in 10 per i restanti 80 minuti, il tutto fra lo stupore generale e le veementi proteste dei tifosi che hanno gremito l’impianto di Lusciano nonostante il freddo.
Partita quindi alterata sin dalle prime battute, ma nonostante ciò i padroni di casa continuano a macinare gioco conducendo la partita per tutto il primo tempo, giungendo fino all’intervallo sullo 0-0.
Nella ripresa arriva addirittura il vantaggio: Pisano viene atterrato maldestramente in area e Climaco freddamente realizza il calcio di rigore “concesso” dall’arbitro. Resterà l’unico episodio correttamente valutato da quest’ultimo in tutta la partita.
Dopo questa breve parentesi infatti riprende lo show: contatto dubbio nell’area del Lusciano ma l’arbitro indica senza esitazione il dischetto, su cui si presenta Racioppoli che batte uno sfortunato Terzo, che aveva intuito il lato e anche sfiorato il pallone.
Passano dieci minuti e arriva un’ulteriore perla: il numero 2 avversario attacca imperterrito la profondità alle spalle di Palmieri nonostante l’evidente fuorigioco di almeno 10 metri, fuorigioco di cui l’arbitro non ravvisa la presenza, lasciando che il giocatore arrivi sino in area di rigore tutto solo e batta nuovamente il portiere. Le proteste all’indirizzo del direttore di gara si fanno sempre più veementi e la tribuna si infiamma.
Ma non finisce qui, poichè mentre l’arbitro dava luogo alla sua maestosa performance, il Lusciano continuava a giocare e a creare occasioni, colpendo due traverse. Ma è quando Turco viene atterrato in area piccola dall’estremo difensore avversario e l’arbitro lascia correre che esplode tutta la rabbia dei giocatori del Lusciano, stufi di vedere vanificati tutti i loro sforzi dall’incompetenza di un ufficiale così scadente, il tutto mentre lo stesso portiere avversario ammette palesemente e in modo a dir poco clamoroso di aver commesso il fallo.
Termina purtroppo 1-2, dopo che quest’ultimo episodio ha fatto saltare definitivamente i nervi della squadra. Vedere una partita, giocata quasi tutta in una sola area di rigore, sfuggire di mano per colpa di una federazione che invia arbitri incompetenti e non in grado non solo di gestire la pressione ma addirittura completamente all’oscuro di buona parte del regolamento e soprattutto con evidenti difficoltà di lettura anche della più banale delle situazioni di gioco.
Non si può commentare oltre. La società del Real Lusciano si è sempre caratterizzata per la ferma volontà di sfuggire a qualsivoglia alibi, anche nel peggiore dei casi e nella più bruciante delle sconfitte. Ma di fronte a così tanti episodi, ai limiti della mala fede, non si può rimanere inerti, soprattutto quando i ragazzi vanno in campo dando il 101% e si vedono negare i frutti del proprio sudore da un ragazzino piazzato in un posto che non gli compete.
Stavolta non c’è nessun rimpianto, ma solo amarezza.
Ufficio Stampa Real Lusciano 2016
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