SAN GIORGIO 1926: Considerazioni dopo la salvezza!

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A volte quello che non avviene in una vita può accadere in un attimo ! E’ proprio quello che è capitato al San Giorgio 1926 domenica pomeriggio nell’ultimo assalto alla salvezza. Dopo aver sprecato punti in casa e fuori per un intero girone di ritorno e aver fallito, tra le mura di casa, la ghiotta occasione di chiudere il campionato all’ultima giornata contro il Neapolis, Caccia e compagni hanno afferrato per i capelli l’Eccellenza nello spareggio play out con il Forio confermandosi nella griglia di partenza del massimo torneo regionale dilettanti 2014-2015. Il 4 maggio è stata una data da ricordare per i tifosi sangiorgesi che hanno affollato in più di 700 la tribuna del Paudice attratti dalla intelligente iniziativa della società di aprire le porte a tutti, compresi i numerosi sostenitori biancoverdi provenienti dall’isola d’Ischia. Era il momento di fare gruppo e stringersi attorno ai colori granata finalmente ammirati sul terreno di gioco in una giornata trionfale. Al triplice fischio del signor Maranesi della sezione di Ciampino, non sembrava il 4 maggio ma…. il 24 maggio, giorno della vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale. Senza scomodare la facile retorica, il sintetico di via Sandriana si trasformava da terreno di gioco in campo di festa. Abbracci e baci tra giocatori, dirigenti e addetti ai lavori che hanno ricordato i bei tempi che furono, quando il San Giorgio entusiasmava la Città per i suoi successi cavalcando l’onda delle vittorie dalla prima categoria all’Eccellenza nel giro di tre anni. Giocatori impazziti di gioia si arrampicavano sulla rete di protezione lanciando ai tifosi festanti maglie e pantaloncini come cimelio della salvezza. Ritornando alla gara va sottolineato la determinazione, il cuore e la voglia di successo di tutti, compresi gli occupanti la panchina. Anche chi, pur convocato per la gara si è dovuto accomodare in tribuna, ha partecipato e sofferto assieme ai compagni che si battevano in campo. Quando il gioco si fa duro….i duri scendono in campo e uno spareggio per la sopravvivenza era l’occasione propizia per dimostrarlo. E capitan Caccia e compagni lo hanno fatto. Contro una squadra reduce da tre vittorie consecutive nel finale di campionato e con il morale alle stelle, non era facile per chi si era fatto sfuggire la salvezza diretta davanti al proprio pubblico nell’ultimo turno. Nei venti giorni che separavano la disfatta dell’ultima di campionato dallo spareggio decisivo, i ragazzi avevano rinsaldato maggiormente il gruppo, lavorato duramente e preparato la partita con il Forio nei minimi particolari. Hanno creduto nelle proprie capacità e voluto a tutti i costi la vittoria. Sapevano che ne andava di mezzo la dignità di uomini e di calciatori prima verso se stessi e poi tifosi e società. Da uomini veri hanno aspettato il momento giusto per dimostrarlo. E lo hanno fatto nel modo migliore ! Si spera che quello di domenica pomeriggio non sia stato un armistizio tra squadra-società e tifosi granata ma un abbraccio vittorioso che possa durare nel tempo. A incominciare dal prossimo anno ! La ridente cittadina vesuviana è sempre stata affamata di calcio, quello vero che può suscitare emozioni, e ha sempre saputo rispondere presente quando il proprio entusiasmo poteva essere determinante. Nel bene e nel male. Perciò si fa appello a chi di competenza, amministratori comunali compresi, affinchè la gioia e l’entusiasmo dei sangiorgesi non si spenga con la prima domenica di maggio.
Giacomo Di Sarno   

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