Scafatese 1922, intervista alla saracinesca gialloblu Giuseppe Ciccarelli: “Non potevo rifiutare una chiamata da un club del genere. Siamo la squadra più forte del girone”

Classe 1979 ma ancora tanta voglia di far bene in un campo da calcio: la saracinesca gialloblu Giuseppe Ciccarelli è uno dei punti di forza della Scafatese campione d’inverno, capace di trascinare i compagni sia con le sue prodezze in campo sia con il suo immenso carisma mostrato fuori dal rettangolo di gioco:

 1 – Cosa ti ha spinto ad accettare una piazza come Scafati?

La motivazione è stata proprio la piazza: il blasone, l’importanza e la storia di una squadra come questa vanno ben oltre la categoria. Quindi quando si riceve una chiamata da un team del genere non si può fare altro che dire di si. Inoltre mi sono state chiare fin da subito le motivazioni vincenti del Presidente e per questo era una occasione da non perdere

2 – La squadra allestita dal Presidente è già pronta per il salto di qualità?

Siamo una squadra molto forte, penso la più forte del girone, e non lo dico per presunzione ma soltanto per consapevolezza. Se continueremo a esprimerci come nelle ultime giornate potremmo raggiungere tranquillamente il nostro obiettivo.

3 – Cosa ne pensi del mister e dell’intero gruppo?

Mister Macera lo conoscevo da già avversario e già all’epoca mi dava l’impressione di essere una persona preparatissima. Vivendolo dall’interno e tutti i giorni ho avuto la conferma di tutto questo. Il suo livello di conoscenza del calcio è elevatissimo e penso che queste categorie gli stiano strette. Nonostante io giochi da 20 anni e ho cambiato tantissimi allenatori sto avendo l’opportunità di imparare cose nuove e che non avevo mai visto prima. Macera è la ciliegina sulla torta dell’intera rosa. Per quanto riguarda il gruppo posso dire che è formato da ragazzi eccezionali, gente motivata, euforica.

4 – In carriera hai vinto tanto, quanto pensi sia importante mettere la tua mentalità vincente al servizio della squadra?

Ho avuto la fortuna e il privilegio di vincere qualcosa in carriera, ma la mentalità vincente è una cosa innata,  non appartiene solo a chi porta a casa i titoli. È importante metterla a disposizione dei giovani; in questo gruppo non sono l’unico ad aver vinto, ma ci sono anche tanti che hanno la mia stessa voglia, la mia stessa rabbia e la mia stessa euforia. Questi ingredienti sono importanti per fare da collante al gruppo.

5 – Sei un esempio del fatto che se le cose si fanno con professionalità e l’età non conta. Giocherai ancora nei prossimi anni?

Ringrazio per il complimento. Per arrivare all’età mia bisogna avere una grande cultura calcistica e amor proprio. Non so cosa prevede il futuro, ma se il fisico e la mente saranno ancora integri farò almeno un altro anno. Quando capirò di fare troppa fatica invece preferirò farmi da parte, per non rovinare quanto di buono fatto fino a oggi, una cosa che non deve mai succedere ad un atleta.
Pasquale Formisano – Ufficio Stampa Scafatese 1922

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