Hai parlato di due squadre, Polisportiva Santa Maria e Salernum Baronissi, ma tra le inseguitrici c’è anche l’Angri, battuta qualche settimana fa a domicilio con un’ottima prestazione corale, anche se però in casa grigiorossa sono fioccate polemiche…
“Le polemiche purtroppo fanno parte della cultura calcistica meridionale e rischiano di diventare una sorta di piagnisteo per chi non riesce a raggiungere gli obiettivi con la forza, ma tutti gli appassionati e i conoscitori di calcio, guardando il distacco in classifica, reagirebbero con una risata. In queste condizioni lamentarsi diventa deleterio per chi insegue; io ho vinto molti campionati ma ho anche fatto parecchi secondi posti, e quando ho perso nettamente ho sempre reso merito ai vincitori. Ora, con un distacco del genere, applaudirei la Scafatese anziché protestare, sarebbe la cosa più giusta e saggia da fare. Detto questo posso aggiungere che le squadre più forti che abbiamo incontrato in tutta la stagione sono state Campagna e Polisportiva Santa Maria”.
Che voto dai alla stagione della Scafatese?
“Dal punto di vista societario sicuramente 10 e lode. La società, il Presidente Cesarano, la dirigenza, non hanno mai smesso di credere in questo team e sono sempre stati puntuali e presenti, anche nei momenti critici come quelli di qualche settimana fa, dopo il solo punto in due partite con Vigor e Calpazio e alla vigilia della sfida importante con l’Angri che poteva cambiare la classifica. Io non vivo a Scafati ma ho l’impressione che questa società sia una delle poche cose che stiano veramente funzionando in questa città. Anche il problema dello stadio rischia di diventare una cosa cronica, ma i tifosi della Scafatese meriterebbero di poter vedere la loro squadra in casa”.
E invece che voto dai alla squadra?
“La squadra sta raccogliendo quello che ha seminato. Al momento dico 8 e non ancora 10 perché abbiamo commesso qualche piccola disattenzione che ha dato adito ad altri di poter parlare. I miei compagni hanno avuto un rendimento ottimo a prescindere dal loro minutaggio: tutti, da chi ha giocato sempre a chi ha giocato un po’ in meno, hanno avuto l’opportunità di salire in cattedra per portare punti. Poi, ovviamente, ognuno ha vissuto il suo momento d’oro: c’è stato il periodo in cui Pirone era imprendibile, la grande vena realizzativa di Martone, la creatività di Scognamiglio che si è proposto in più ruoli e anche la cultura sportiva del capitano Guido Avino che è un vero leader di questa squadra e, nonostante qualche volta è partito dalla panchina, non si è mai tirato indietro e ha dato sempre il massimo, riuscendo a trascinare tutti gli altri. Finora meritiamo tutti”.
E il Mister Giovanni Macera?”
“Merita una menzione a parte per il grande lavoro che ha svolto. A tratti questa Scafatese ha mostrato un gioco di altre categorie e sono convinto che la sua organizzazione abbia portato altri 4-5 punti fondamentali”.
Hai parlato di compagni e allenatore ma non hai detto nulla sul portiere. Ciccarelli che voto darebbe a Ciccarelli?
“Il voto devono darmelo gli altri, io non mi giudico ma posso solo sapere di dare il massimo in ogni gara e in ogni allenamento. I presuntuosi si giudicano da soli, i consapevoli sanno il loro vero valore”.
Pasquale Formisano – Responsabile Ufficio Stampa Scafatese Calcio 1922
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