esono le 18,23 del 18 maggio 2014: E’ ECCELLENZA. Questo orario e questo giorno passeranno alla storia, chi viveva di racconti ora potrà dire di aver visto, vissuto e fatto la storia. Sessana 1 – Sporting Guardia 0, l’articolo potrebbe già terminare, il resto sono solo festeggiamenti intensi di un popolo CIVILE che si rispecchia totalmente nel calcio e nella sua squadra, vanto di orgoglio di tutta la popolazione aurunca, rimpianto ed invidia per gli extra-gialloblù. L’eroe del giorno, quello da copertina su tutti i giornali è Mauro Bosco, zampata vincente dopo una partita che ha rischiato di far saltare qualche coronaria di troppo, ma gli eroi oggi rivestivano tutti di gialloblù, spinti dalle urla di chi durante la stagione ha macinato chilometri e superato ostacoli assenti per una decisione assurda del Giudice Sportivo che ha vietato loro una vera e propria festa. Gli eroi di gialloblù nelle grandi occasioni non sbagliano mai, i dati alla mano parlano chiaro, il play-off è sinonimo di vittoria aurunca. Tra dicembre e gennaio molti soloni del calcio davano i gialloblù per spacciati, la promozione diretta era distante otto punti, insormontabili per una squadra che per sei partite non riesce a vincere. I cari soloni e sapientoni dovranno ricredersi su una squadra che nel girone di ritorno ha perso una sola partita, ha battuto le altre due contendenti al titolo, ha saputo divertire e far sognare la torcida gialloblù ed oggi festeggia giustamente una promozione meritata sul campo. La partita dell’anno, uno spareggio vietato ai tifosi, tante componenti strane accompagnavano questo match, il dodicesimo uomo assente poteva essere un peso per chi ha sempre volato sulla spinta dei propri tifosi, ma la cattiveria, la grinta e lo spirito d’abnegazione hanno rivitalizzato tutto l’11 gialloblù; uno schermo divideva tifosi e squadra, ma si viaggiava all’unisono con la stessa determinazione e voglia di vincere. Il condottiero gialloblù è Sessano DOC, prima in campo alcuni anni fa, ora in panchina, Mister Mennillo ha saputo plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, tanta qualità, ma spirito da gladiatore, una grande parte della Promozione va a lui. La società ha costruito una grande macchina, lavorando per far in modo che tutto funzionasse alla grande, la benzina l’hanno messa i calciatori e i collaboratori, mancava solo superare l’ultimo chilometro per la destinazione finale, bisognava andare a trovare “Sua Eccellenza”. Basta l’ultima accelerazione di Bosco, calciatore silenzioso fuori dal campo, ma che in campo non dà adito agli altri di poter rifiatare, al 78’ per regalare il sogno un tap-in di sinistro e va ad aggiungersi a Vincenzo Prassino e Mario Quintigliano, gli uomini dell’1-0 delle partite che contano. Gli avversari dello Sporting Guardia escono dal “Comunale” di Mondragone sconfitti ed affranti, ma soprattutto applauditi, il calcio dev’essere soprattutto questo e non minacce e comportamenti da camorristi. E’ il derby del Vescovo di Sessa Aurunca Sua Eccellenza (oramai è destino) Orazio Francesco Piazza, sannita Doc e da ottobre nuovo pastore della comunità aurunca. Entrambe le squadre possono contare sull’intera rosa, solo Prassino e Caterino sono out, i sanniti di Mister Fasano hanno eliminato dopo i supplementari il Montesarchio, sugli scudi il portiere Cerreto che ha salvato in più occasioni la propria porta. La Sessana ha dominato ed eliminato l’Ortese grazie alla rete di Palumbo, ci sono tutti i presupposti per un grande match, ma le finali si sa sono partite giocate molto più di testa che di gamba. Solito e confermatissimo 4-3-3 per Mister Mennillo, Iaccarino, Di Lorenzo, Franco L, Zamparelli, Franco E, Bosco, Fava, Lepore, Marraffino, Brancaccio, Palumbo, è una dolce cantilena che chi segue i gialloblù ha imparato e memorizzato come “The best song of my life”. I sanniti, con un solo risultato, la vittoria, provano ad turbare i gialloblù con lo stesso schieramento tattico, Mister Fasano manda Biele, Gammella, Coletta e Mustone a difendere la porta di Cerreto, medianaccio di tanta corsa Izzo che s’affianca alla classe cristallina di De Rosa e Iaderosa con Geloso e Simone esterni e Fiorillo punto di riferimento centrale. Arbitra il promettente Rossetti della CAN di Ancona, assistito da Battista e Montagnani, direzione arbitrale quasi perfetta, solo un episodio da rivedere. La posta in palio è davvero alta e le due squadre nei primi minuti preferiscono non offendere, studiando l’avversario, cercando di trovare il punto più debole per colpire. La trama dei gialloblù è nel provare a verticalizzare su Palumbo, provano a sfruttare i veloci esterni i sanniti sfruttando anche la classe del funambolo Iaderosa che svaria su tutta la trequarti, ma latitano occasioni pericolose. Tra il quindicesimo e il ventesimo un’occasione per parte, entrambe le conclusioni, di Brancaccio per i gialloblù, De Rosa per i guardiesi, sono velleitarie e vengono bloccate dai due portieri. Al 32’ i primi sintomi di un probabile “coccolone” vengono fermati dalla pessima conclusione di Iaderosa che riceve palla appena entrato in area, ma calcia alle stelle mandando alle ortiche una buona occasione per i suoi. La Sessana si risveglia e cerca di approfittare dell’ottimo “terzo tempo” di Gianmario Palumbo, il suo colpo di testa su invito di Fava è bloccato da Cerreto. L’illusione del goal del vantaggio casalingo arriva al 42’ angolo lungo di Brancaccio, Palumbo va sul secondo palo ed impatta alla perfezione, la sfera sibila di pochi centimetri di fianco al palo, urlo strozzato in gola, sguardo ringraziatorio al cielo per gli ospiti che vedono il match chiudersi in un pareggio ad occhiali dopo i primi quarantacinque minuti. Manca quel tocco di pazzia ai gialloblù, manca la spinta dei propri tifosi, lo Sporting Guardia prova subito a portarsi in vantaggio sfruttando l’ottimo stacco del difensore Gammella, ma Iaccarino con un colpo di reni manda la palla in angolo. I calci da fermo costituiscono l’arma più pericolosa di giornata, al 63’ grandissimo schema su corner degli ospiti, movimento ad uscire di Simone che imbeccato da Iaderosa serve De Rosa, conclusione quasi perfetta a finire sul palo lungo della porta difesa da Iaccarino, il pallone termina veramente di poco fuori, segni della croce, ringraziamenti a divinità calcistiche e sospironi di sollievo tra i tifosi gialloblù che avevano pensato al peggio. E’ troppa la posta in palio per vederla sfuggire così, in questa maniera, un anno di sacrifici potrebbe essere buttato al vento per uno schema, scossi dall’occasione sannita, i gialloblù si risvegliano guadagnando metri in campo e anche punizioni da posizioni pericolose. Il primo che prova a siglare il goal storico è Brancaccio al 73’ su punizione, sinistro a giro dalla trequarti di destra, il suo mancino è quasi perfetto, ma la palla sbatte sul traversa e finisce in campo, Sessana sfortunata in quest’occasione. Guadagnano metri in campo i gialloblù che riescono ad usufruire anche di punizioni e corner. Ancora sinistro a giro di Brancaccio, la traiettoria perfetta arriva a Marraffino che di prima intenzione prova a battere Cerreto, salvano in qualche modo quasi sulla linea i difensori ospiti, ma il pallone arriva a Bosco che riesce a stoppare e buttare nel più classico dei tap-in il pallone in rete. Esplodono di gioia i tifosi gialloblù davanti ai maxischermi allestiti per l’occasione, il silenzioso Bosco corre sotto la tribuna come un forsennato inseguito e poi abbracciato dai compagni. Goal storico, sognato e sudato, il pallone sembrava entrare lentamente in porta, l’urlo liberatorio dei tifosi gialloblù di tutto il mondo esplode all’unisono, da Dublino a Londra, passano per Terracina, Livorno, Milano, a piccoli dosi il globo è giallobl
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