Non crediamo che sia necessario ricorrere al garante Nazionale della legalità (DR. CANTONE) per garantire la tutela di norme scritte e non scritte, soprattutto le ultime che afferiscono al senso di responsabilità di ciascuno di noi. Chiediamo per queste ultime giornate di campionato , una “sorveglianza mirata” sui comportamenti delle Società e di tutti noi dirigenti, per sgombrare un campo, già ingombro di macerie, da voci incontrollate che inquinano la certezza della pubblicazione delle classifiche finali. Abbiamo sempre, da più di dodici anni, privilegiato la lealtà sportiva e disprezzato i comportamenti opachi. Noi non intendiamo essere servi sciocchi di un sistema sfilacciato in cui anche chi non è in buona fede può inserirsi traendone vantaggi. Siamo certi di non essere utopisti o ingenui inseguitori di un futuro che non c’è. Vogliamo credere nello sport, nel calcio, nella lealtà sportiva, nella correttezza dei comportamenti, nel rispetto, da parte di tutti, noi per primi, della legalità non solo nei campionati di calcio ma in ogni comportamento singolo e collettivo. Per questo confidiamo nell’intervento “preventivo” degli organi in indirizzo per la tutela e la credibilità di una organizzazione da cui dipende l’educazione (non solo calcistica) di migliaia di giovani che, spesso, vedono nel calcio l’unica possibilità di riscatto e sia chiaro e palese a tutti che in caso di “incertezza” saremo pronti anche a rivolgerci alla procure federali al fine di garantire la trasparenza e la verità in queste ultime giornate di campionato.
Grato per l’attenzione, con la certezza di una esatta comprensione della presente.
Ufficio Stampa Nola, 07/04/2016