VIRTUS SOCIAL: Iengo, Di Fusco, Caperchio, Miccione (64’ Di Matteo | 76’ Lepre), Improta, Bastieri (58’ Vitale), Moio G. (70’ Moio R.), Esposito ©, Gallifuoco, Gemma, Borrelli (50’ Morabito). A disposizione: Manganiello, Lucricchio. All.: Antonio Di Matteo.
C.U.S. NAPOLI A.S.D.: Iovine, Guitto ©, Capasso, Di Donna, Teplyy, Mizata, Ptak, Restucci, Gesualdi, Ruopoli, Broscritto. A disposizione: Nunziata, D’Alterio, Ingenito, Maddaluno, Salvatori, Donnaloia, Giordano. All.: Crescenzo Scamardella.
Arbitro: Montescuro di Napoli.
Marcatori: 4’ Miccione, 5’ Moio G., 41’ Borrelli.
Note: ingresso gratuito; circa 50 spettatori.
QUARTO (NA) – Un primo tempo (quasi) perfetto permette alla Virtus di archiviare anzitempo la pratica C.U.S. e guadagnare i primi tre punti in classifica. È bastato poco, il minimo sindacale, per portare a casa l’intera posta in palio contro una squadra, quella degli universitari, parsa decisamente rinunciataria, come se avesse già battezzato la partita ancor prima di iniziare.
Al “Giarrusso” non sono ammessi errori, i ragazzi di Di Matteo ne sono consapevoli: bisogna dare un segnale forte alla città. Vuoi per questo, vuoi per altro, la Virtus parte a razzo: quando il cronometro segna appena 4’ Improta lascia partire un bolide da fuori area che si stampa sulla traversa, sul rimbalzo Mosè Miccione non si lascia pregare e, di testa, insacca alle spalle di Iovine. Ed è lo stesso Iovine, poverino, a toglier nuovamente la palla dal sacco pochi secondi dopo: il destro a giro diPeppe Moio non lascia scampo all’estremo difensore avversario, uno-due micidiale. Sul 2-0 sembra poco più che una formalità, con un C.U.S. senza la benché minima idea di gioco, incapace di trovare la profondità e pericoloso solo con un traversone di Guitto. A dire il vero, quel pallone messo in mezzo e spinto in rete da Restucci fa correre un mezzo brivido sulla schiena dei padroni di casa ma il sig. Montescuro (posizionato a dovere) annulla per off-side.
Esposito recupera, il centrocampo costruisce, Gallifuoco raffina e Borrelli finalizza: la Virtus è una catena di montaggio vecchio stile, che neanche la copiosa grandinata (durata circa 10’) riesce a sabotare. Al 41’, proprio sull’asse Gallifuoco-Borrelli, arriva il tris. L’ammirevole apertura del centravanti taglia come una fetta di burro la difesa avversaria, per il folletto quartese, far gol, è un gioco da ragazzi.
La ripresa, d’altro canto, inizia con un pizzico d’apprensione. Al primo possesso il C.U.S. si fionda in avanti alla disperata ricerca della rete. Bastieri attera in area l’avversario in maglia rossa, Montescuro indica il dischetto: è rigore.
Iengo non ha timore, anzi, ha finalmente la possibilità di scaldare i guanti poiché, per l’intera durata della prima frazione, è stato totalmente avulso dal gioco, inoperoso. Dagli undici metri si presenta Ruopoli che, in cuor suo, sa di poter far poco e nulla: con un colpo di reni il gatto neutralizza il suo destro a mezz’altezza, spegnendo quello che poteva essere il sussulto d’orgoglio ospite.
Quando la Virtus abbassa la guardia, ci pensa uno straordinario Nando Esposito a tener lontani gli avversari dalla porta difesa da Iengo. D’altro canto, il calo psicologico dei quartesi non è da condannare. I primi 45’ giocati con grande intensità costano, inevitabilmente, in termini di lucidità e resistenza. Fatto sta che la Virtus non subisce un tiro nello specchio.
Qualche affondo interessante di Morabito, entrato al posto di Borrelli, e l’infortunio allo zigomo di Vincenzo Di Matteo fanno da preludio al triplice fischio di Montescuro, che arriva dopo 3’ di recupero.
Tre a zero, e a casa. Il risultato rotondo rinvigorisce l’entusiasmo, sarebbe ipocrita negarlo, guai, però, a montarsi la testa. Siamo solo all’inizio, i proclami lasciamoli agli altri.
Un ringraziamento alla Protezione Civile – Grotta del Sole per l’eccelso servizio d’ordine.
Segretario | Resp. Ufficio Stampa
Emanuele D’Angelo