La salute prima di tutto. Un mantra che la Virtus Vesuvio Ottaviano si è imposto fin da subito, anche quando l’emergenza sembrava non coinvolgere anche il sud Italia: “Mi sento come un padre di famiglia. Preoccupato per i miei calciatori tanto quanto per i miei cari. Io, con il presidente, siamo stati forse i primi a interrompere gli allenamenti a livello dilettantistico. Davanti a questo genere di eventi c’è poco da fare. La salute ha priorità su tutto. E nella fattispecie con questo virus maledetto siamo concatenati. Ognuno è responsabile per sé stesso e per gli altri”.
Il cuoio su quel campo – per ora – non rotola più. Vien da sé ragionare allora sul suo subentro, nell’ereditare in corso d’opera una squadra che in due anni si era tolta già tante soddisfazioni: “Sono arrivato in un gruppo affiatato, forte dentro e fuori dal rettangolo. Dopo un buon inizio purtroppo tante dinamiche ci hanno portato a una serie di risultati altalenanti, squalifiche lunghe e infortuni hanno falcidiato una rosa di cui non ho praticamente mai schierato la stessa formazione. Anzi, sempre incerottati e con giocatori stoici a giocare anche in condizioni più che precarie. Abbiamo affrontato mesi difficili, fisicamente e numericamente. Ma devo e posso solo complimentarmi con la società, lo staff e i calciatori perché non hanno mai mollato. Nonostante tutto c’era stata una crescita esponenziale, sia tecnicamente che tatticamente. Proprio quando alla ripresa della sosta saremmo stati al completo e con tutti gli effettivi siamo stati costretti a fermarci”.
Andamento altalenante in campionato ma senza rimpianti: “Guardando a ritroso, facendo una stima di quelli che sono stati i miei primi mesi ad Ottaviano, non ho da recriminare nulla ai ragazzi e sinceramente nemmeno a me stesso. Abbiamo dato tutto ogni santo giorno. Nonostante le mille peripezie. E ogni giorno abbiamo avuto vicino una società forte, attenta e ambiziosa. E nel presidente, Luigi Ammirati, un dirigente, un padre, un amico sul quale poter contare sempre e avere come punto di riferimento. Ambizioso e appassionato di calcio come pochi”.
Peluso, dulcis in fundo, prova a guardare oltre l’orizzonte, verso un’ipotetica ripresa: “Francamente, non riesco oggi, vista la situazione tragica lungo tutto lo stivale, ad immaginare il rientro in campo. Sono troppe le dinamiche da valutare. Però posso dire tranquillamente che questa è una delle squadre più forti
dei gironi di Prima Categoria. E che con 13 partite ancora da disputare non pensiamo ai play-off, ma siamo
convinti di arrivarci. Conosco i miei giocatori, conosco le loro capacità e so come si stavano allenando per raggiungere l’obbiettivo minimo. Puntiamo i playoff. E poi vogliamo vincerli. Colgo l’occasione per salutare tutti, con l’augurio che questo calvario possa finire presto. Che tutto ritorni alla normalità. Rinnovo l’invito a
restare a casa, solo così possiamo rallentare questa pandemia. Un abbraccio grande. Ci vediamo presto al “Comunale”. Forza Virtus Vesuvio Ottaviano”.
UFFICIO STAMPA VIRTUS VESUVIO OTTAVIANO
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